L’uso della LIS (Lingua dei Segni Italiana) nel sistema sanitario e socio-assistenziale sta diventando sempre più essenziale. La parità di accesso ai servizi sanitari è un diritto umano fondamentale e, per le persone sorde o con problemi di udito, la lingua dei segni è il principale canale di comunicazione. Pertanto, sempre più professionisti – infermieri, medici, assistenti sociali, psicologi, insegnanti e operatori del soccorso – necessitano della conoscenza della LIS.
Ma quali competenze specifiche sono necessarie per comunicare in modo davvero efficace, sicuro e rispettoso con i pazienti sordi o con chi li assiste? Di seguito, illustreremo nel dettaglio le competenze più importanti.
1. Competenza funzionale del linguaggio dei segni (livello LIS B1–C1)
L’ambiente sanitario richiede una comunicazione precisa e chiara , poiché eventuali incomprensioni possono avere gravi conseguenze durante la diagnosi, il trattamento o l’assistenza. Pertanto, la conoscenza di base della lingua dei segni non è sufficiente per i professionisti che operano in questo ambito.
Competenze richieste:
- Conoscenza del vocabolario sanitario (parti anatomiche, sintomi, diagnosi, stati emotivi).
- Capacità di porre domande che consentono di raccogliere informazioni in modo strutturato (ad esempio natura del dolore, durata, malattie precedenti).
- Uso corretto delle strutture grammaticali della LIS , in particolare organizzazione spaziale e classificatori.
- Utilizzo sicuro dell’espressività non verbale (espressione facciale, postura, ritmo).
- Riconoscere le preferenze comunicative del paziente sordo (LIS, lettura labiale, comunicazione scritta, sistemi misti).
L’obiettivo non è solo conoscere i segnali, ma anche una comunicazione fluida e senza barriere che riduca lo stress e la possibilità di incomprensioni.
2. Competenza nella comprensione della cultura dei sordi
Anche gli operatori sanitari e sociali devono essere culturalmente competenti .
Ciò include:
- Conoscenza delle norme di comunicazione della comunità dei sordi.
- Rispettare l’attenzione visiva (ad esempio, illuminazione adeguata, contatto visivo).
- Comprendere le diverse forme di “identità sorda” (sordità congenita, ipoacusia, perdita dell’udito acquisita, utilizzatori di impianti cocleari).
- Bisogna evitare atteggiamenti paternalistici o infantilizzazione del paziente.
La competenza culturale è essenziale, poiché la qualità della comunicazione influisce direttamente sul successo del trattamento e sul senso di sicurezza del paziente.
3. Preparazione etica e legale
Gli operatori sanitari devono essere a conoscenza delle normative che definiscono i diritti delle persone sorde.
Competenze importanti:
- Conoscenza del diritto alla comunicazione (la legge italiana prevede anche l’accesso alla lingua dei segni).
- Spiegazione del consenso informato del paziente nel linguaggio dei segni.
- Responsabilità del trasferimento completo delle informazioni, in particolare nelle procedure di emergenza o invasive.
- Riservatezza medica e protezione dei dati personali nella comunicazione in lingua dei segni.
Ciò è particolarmente importante quando nella comunicazione è coinvolto un interprete, poiché la presenza di tre partecipanti richiede protocolli separati.
4. Comunicazione in situazioni critiche
Gli operatori sanitari si trovano spesso ad affrontare situazioni in cui il paziente sta vivendo situazioni di stress , paura , dolore o shock emotivo .
Per le persone sorde, il linguaggio dei segni può essere l’unica forma di comunicazione che:
- veloce,
- affidabile,
- garantire la sicurezza del paziente.
I professionisti devono quindi avere:
- con strategie di comunicazione del linguaggio dei segni semplificate ma efficaci,
- con capacità di dialogo in situazioni di crisi,
- con tecniche di comunicazione visiva empatica,
- con un feedback gestuale appropriato per rassicurare il paziente.
Una comunicazione accurata può salvare vite umane.
5. Il ruolo del Metodo Visual-LIS nella formazione sanitaria
L’insegnamento della lingua dei segni moderna, in particolare il Metodo Visual-LIS , è ideale per gli operatori sanitari perché:
- completamente privo di traduzione , quindi i segnali vengono registrati direttamente nella memoria visiva,
- presenta situazioni di vita reale (triage, anamnesi, iniezioni, esami),
- pone grande enfasi sull’espressione facciale e sulla modellazione spaziale,
- fornisce un apprendimento pratico basato su video.
Questo metodo non sviluppa solo le competenze linguistiche, ma anche quelle di comunicazione professionale , essenziali nel settore sanitario.
L’applicazione della LIS in ambito sanitario e sociale non è una semplice competenza aggiuntiva, ma una competenza professionale che:
- migliora la sicurezza del paziente,
- riduce i malintesi,
- garantisce pari accesso alle cure,
- aumenta la credibilità e il valore professionale del professionista,
- e rafforza il rapporto di fiducia con il paziente sordo.
Per chi lavora nel settore sanitario o dei servizi sociali, la formazione nella lingua dei segni, in particolare il moderno Metodo Visual-LIS senza traduzione , non è solo un corso, ma un investimento professionale per il futuro.



